Una stazione preistorica fu individuata da Arturo Cozzaglio, a Pieve, al sommo della salita del Sentiero del porto; oggetti preistorici vennero alla luce in località Castello, Lis e Calvarice. Testimonianza di un insediamento di ipotesi etrusca è la lapide ritrovata nel campanile della chiesa di Voltino e oggi custodita a Brescia: di cm 40 x 40, reca un’iscrizione bilingue, parte in caratteri latini, parte in caratteri indecifrabili. Fra le lapidi di epoca romana c’è quella ora murata nel capitello al bivio per Ustecchio; contemporaneamente ad essa furono ritrovate due urne mortuarie con monete del I – II sec. d.C
Per il possesso di Tremosine scoppia una guerra tra Brescia e Trento.
Come il resto della Riviera del Garda, Tremosine passa sotto la dominazione della Repubblica di Venezia; Tremosine fa parte della Quadra di Gargnano.
Con il trattato di Campoformio finisce il dominio della Serenissima.
Una piena del torrente Tignalga distrugge l’abitato di Campione, provocando danni e vittime.
Con il Congresso di Vienna Tremosine entra a far parte del Regno Lombardo-Veneto.
Con la fine della II Guerra d’indipendenza Tremosine diviene territorio del Regno di Sardegna.
Tremosine entra a far parte del Regno d’Italia, al confine con l’Impero Austro-Ungarico.
A Campione comincia la costruzione del cotonificio Feltrinelli
Dopo anni di lavoro, si inaugura la strada Porto-Pieve-Vesio, che consente il collegamento delle frazioni dell’altopiano con il lago di Garda.
Con lo scoppio della I Guerra mondiale, a Tremosine, in particolare a Vesio e sulle montagne verso la Valle di Ledro, si insediano migliaia di soldati italiani; Passo Nota è sede del Comando del Sottosettore IV bis, dipendente dalla I Armata.
Tra Riva e Gargnano si apre la strada Gardesana; è la fine dell’isolamento per Tremosine.