Tremosine sul Garda si trova sul Lago di Garda nel Parco Alto Garda Bresciano.
Il panorama del Parco è tanto variegato quanto affascinante. Il suo valore deriva dalla peculiare posizione geografica,
dalla struttura geologica, e dalla presenza del lago che influenza il clima, la flora e la fauna di tutta la zona;
le caratteristiche uniche di questo territorio lo contraddistinguono come una meta ideale per diversi tipi di esperienze a contatto con la natura.
La bellezza di questi luoghi è esaltata dalla particolare sinergia tra l’ambiente lacustre e quello montano, elementi fondamentali di questa terra straordinaria.
Geologia del Parco Alto Garda Bresciano
Il Parco Alto Garda Bresciano è caratterizzato da una grande varietà ambientale dovuta alle forti variazioni altimetriche presenti nella zona del Parco, che creano un habitat climatico, vegetazionale, sociale ed economico tutto da scoprire.
A differenza della maggior parte dei parchi naturali, ritagliati in zone sostanzialmente omogenee e con interesse prevalentemente naturalistico, il Parco altogardesano è caratterizzato da forti contrasti altimetrici (si va dai 65 metri della riviera ai quasi 2.000 delle vette più elevate), climatici, vegetazionali, sociali ed economici.
Il paesaggio è fortemente caratterizzato dalle variazioni ambientali: l’azzurro delle acque e il verde dei colli fino a Gargnano; poi il piano orizzontale dello specchio lacustre e la verticalità delle falesie nell’alto lago, la mobile fluidità dell’elemento acqueo e la durezza scabra delle rocce. Lago e monti, atmosfere alpine e sapori mediterranei: sono questi due elementi a definire la geografia dell’Alto Garda Bresciano, e a renderlo un territorio unico.
PaesaggioDalla celebrata “mediterraneità” della fascia costiera si passa, nel volgere di pochi chilometri, ad un ambiente tipicamente alpino, formato dal massiccio delle Giudicarie. Nonostante la molteplicità dei diversi habitat che conserva al suo interno, il Parco è un ambiente omogeneo ed organico, strettamente correlato alla presenza della massa d’acqua del lago di Garda.
Lago di Garda: storia ed evoluzione
Durante i periodi freddi, i ghiacciai invasero più volte la valle del Garda, erosero e levigarono le rocce e, sciogliendosi, depositarono il materiale trasportato, formando le morene.
Circa 6 milioni di anni fa, quando i lenti spostamenti dell’Europa e dell’Africa chiusero lo stretto di Gibilterra, il mar Mediterraneo si prosciugò. Nella valle del Garda scorreva un fiume che, per raggiungere il mare, posto dopo il prosciugamento ad un livello molto più basso di prima, scavò un solco stretto e profondo.
Da 700mila anni fa ad oggi, il clima del globo, per ragioni probabilmente legate a modificazioni dei movimenti del pianeta, subì molte oscillazioni. Durante i periodi freddi, i ghiacciai invasero più volte la valle del Garda, erosero e levigarono le rocce e, sciogliendosi, depositarono il materiale trasportato, formando le morene. Al termine dell’ultima fase fredda (circa 12 mila anni fa), una morena laterale sbarrò il corso del fiume Chiese che, prima defluente nella valle del Garda, deviò verso ovest. I più imponenti archi morenici frontali, a sud, chiusero la valle: nacque così il lago di Garda. La massa d’acqua del lago è pari a 50 km3 e richiede 27 anni per il suo ricambio. Il lago si mantiene quindi piuttosto caldo e lo sarebbe ancora di più se non ricevesse dagli immissari montani acque fredde. L’acqua è più fredda dell’aria in estate e più calda d’inverno; essa modera sia la calura estiva che i rigori invernali, rendendo il clima gardesano piuttosto mite, quasi mediterraneo.
Clima e temperatura sul Lago di Garda
Il clime e le temperature vicino al lago di Garda sono prevalentemente miti, grazie alla presenza mitigatrice delle acque del lago, anche se ovviamente durante l’anno vi è una forte variazione.
È temperato, con aspetti di caldo- arido che differenziano il Lago di Garda dagli altri laghi prealpini, più umidi e freddi. Secondo rilevazioni effettuate nel periodo 1952- 1976 dall’Osservatorio meteorologico e stazione sismica “Pio Bettoni” di Salò si hanno:
– una temperatura media annua di 13,3° C, con medie stagionali di 4,1° C in inverno, 12,8° C in primavera, 22,6° C in estate e 13,6° C in autunno;
– 10-12 giorni di gelo all’anno;
– un’umidità media annua del 71%;
– un’insolazione pari a 2050 ore l’anno;
– precipitazioni di 1180 mm l’anno con distribuzione tipicamente equinoziale (primavera/autunno); neve e nebbia fitta sono piuttosto rare sulle coste del lago.
Queste condizioni particolarmente favorevoli si devono all’influsso mitigatore ed alla vicinanza dell’acqua che ha temperature relativamente elevate: in superficie si possono raggiungere i 25° C, a 50 m di profondità si ha una temperature media di 13° C ed a 100m di 8,5° C, e quella del Lago di Garda è la più elevata temperatura abissale misurata nei grandi laghi prealpini.
Venti del Parco Alto Garda Bresciano
Sul lago spirano prevalentemente due venti, il Pelèr e l’Ora, mentre sulle montagne spirano venti montani di diversa intensità!
La temperatura dell’aria del Parco non si presenta ovviamente uniforme, in quanto l’altitudine va dai quasi 100 metri del lago ai circa 2000 delle cime più alte. Dalle alte quote soffiano verso il lago brezze montane che raggiungono anche forti intensità e raffiche pericolose per le barche, ma gradite agli amanti del windsurf.
Sul lago spirano prevalentemente due venti: il Pelèr va da nord verso sud, al mattino, quando la tiepida aria del lago si alza e richiama aria dalla valle del Sarca. L’Ora spira da sud al pomeriggio, fino alla sera; è una brezza di lago che porta l’aria più fresca verso la montagna, riscaldata dall’insolazione diurna.
Fauna del lago di Garda
La fauna del Lago di Garda e del Parco Alto Garda Bresciano è veramente varia, e dipende sia dalla vegetazione che dall’altezza e dalla temperatura. Solo di vertebrati si contano più di 200 specie!
La fauna è molto legata alla flora: dal tipo di vegetazione dipende la presenza di una certa specie animale; ad esempio, dalla rocca del Garda fino a Desenzano è possibile distinguere una zona di canneto dove le canne emergono tra giunchi e carici costituendo la dimora ideale di insetti, molluschi acquatici ed alcuni tipi di pesci. Gli animali non trovano dimora soltanto sulle rive del lago, ma anche in altri luoghi e ad altezza maggiori: sulla terraferma, infatti, vi sono diverse specie di animali e, per riguarda gli invertebrati (insetti, molluschi, ragni, ecc…) sono nell’ordine delle migliaia; per quanti riguarda i vertebrati, invece, ve ne sono tra le 240 e le 250 specie.
Vegetazione del lago di Garda
La vegetazione del Lago di Garda e del Parco è molto varia, e per secoli è stata fonte di lavoro, economia e cibo per gli abitanti della zona.
Per millenni l’albero, il bosco, la vegetazione in generale, ha accompagnato l’uomo: per produrre il fuoco con cui scaldarsi, con cui cucinare e con cui fondere i metalli è necessaria la legna; con il legno si costruiscono dighe, città, mezzi di trasporto, utensili, mobili; la vegetazione distrutta regala all’agricoltore il suolo fertile per le sue colture; l’albero, i vegetali, producono l’ossigeno a noi necessario utilizzando l’anidride carbonica, tossica per noi; la vegetazione consolida il suolo, lo protegge dal ruscellamento erosivo delle acque e dall’azione di asportazione del vento, offre riparo agli animali.
E l’uomo ha imparato a “ripagare” la natura per questo suo “accompagnamento” mettendo a punto e perfezionando modelli per la gestione ottimale del patrimonio forestale, cercando di conciliare il fattore produttivo con quelli estetico e protettivo, provvedendo ad opere di rimboschimento.
Nel Parco dell’Alto Garda Bresciano questo stretto legame è evidente: le migliori fustaie si trovano su suoli pubblici, mentre nelle aree di diffusione del bosco ceduo, vige la proprietà privata. Questo a causa della secolare difficoltà della gente costretta a ricavare il massimo reddito dal bosco, mediante il taglio di legna. Ma confrontando la situazione attuale delle aree boscate del Parco con fotografie dei primi del Novecento si nota una profondo cambiamento a livello paesaggistico: le aree coltivate a grano, segale o patate sono completamente scomparse, lasciando spazio e venendo sostituite dalle vegetazione.